Tutto ebbe inizio nel dicembre dell’anno 2018.

Le festività Natalizie stavano già avvolgendo di calorosa atmosfera la nostra città.

Incontrai il caro amico Stelio Montebugnoli, non ricordo dove. Tra un discorso e l’altro mi chiese un mio parere tecnico circa la stabilità del solaio posto al piano primo del campanile del Santissimo Crocifisso che ospita tuttora il compressore ad aria, mi disse: “Vibra un po’ tanto quando si aziona il compressore”. Accettai senza indugio di interessarmi della cosa.

Dal sopralluogo che feci agli inizi dell’anno 2019, mi resi purtroppo conto che il nostro amato campanile sentiva già in modo evidente i segni dell’età, in particolar modo nelle parti più vulnerabili e fragili.

La storia è memoria: per questo motivo ho voluto questo testo, scritto assieme all’amico Stelio.

Umberto Eco disse che i libri invecchiano: alcuni invecchiano bene, altri meno: ci insegnano che ricordare tutto significa non riconoscere più nulla. Ecco perché ho voluto un manoscritto di poche pagine che potesse raccogliere l’essenziale, di un monumento storico e unico al mondo che si erge imponente da oltre novant’anni anni nella piazza della nostra città, avvolto da una storia che chiede sottovoce di essere scritta e ricordata in mezzo al frastuono della vita frenetica che ci circonda.

Paolo Prodi afferma che la storia è nata da ragioni pratiche e ci aiuta ad intendere il passato che è vivo in noi, intorno a noi così pure il nostro presente. Penso che solo la memoria vegetale di un manoscritto possa lasciare inequivoca­bilmente a chi verrà dopo di noi ciò che stiamo per scrivere.

Nell’aprile 2021 fui invitato a raccontare la storia di alcuni monumenti del Castrum tra i quali il campanile, per una puntata del programma televisivo Dedalus in visione sul canale E’TV Rete 7.
Parlai brevemente delle problematiche del campanile, di quanto avevo riscontrato dai vari sopralluoghi e accennai alla necessità di intervenire con un consolidamento mirato.
L’informazione vola oggi in tempo reale da città in città e raggiunse Manfredonia ove viveva l’ultima figlia di un genio: l’ideatore del carillon del nostro campanile, Giulio Gollini.

Ricevetti una telefonata: ricordo una voce educata, elegante e, con stile oramai perduto, si presentò a me dicendomi: “sono Anna Sofia Gollini, figlia di Giulio”.
Il mio cuore si riempì di gioia. La signora Anna Sofia aveva visto la puntata televisiva e quindi ci teneva tantissimo a inviarmi una fotografia del padre, intento a suonare il Suo carillon, e così fece.

Rimasi in contatto telefonico sporadicamente con la signora Gollini: la avvisai della presentazione della storia del campanile e dell’intervento strutturale da me progettato che si svolse nell’anno 2023 in occasione della ventesima edizione della Festa Internazionale della Storia.

Mi disse commossa: ricordi per cortesia il mio papà con il Suo campanile. E glielo promisi.

Il 13 ottobre 2023 presso la sala riunioni del Golf Club Le Fonti si svolse l’evento a cura dell’Associazione Terra Storia Memoria di cui faccio parte.

Il giorno dopo la presentazione sentii il bisogno di contattarla per dirLe di avere mantenuto quanto promesso: la signora Gollini non stava bene, mi ringraziò con voce flebile e mi salutò.

Anna Sofia, ultima erede di Giulio, raggiunse la pace eterna pochi giorni dopo, il 21 ottobre del 2023.

Un doveroso ringraziamento alla Prof. Lia Collina, presidente dell’Associazione Terra Storia Memoria che mi ha lasciato carta bianca e piena fiducia per questo mio progetto, ai cari amici Prof.Ing. Giada Gasparini dell’Univer­sità degli Studi di Bologna, Facoltà di Ingegneria, Ing. Gilberto Dallavalle, Prof. Arch. Lorenzo Raggi, Ing. Stelio Montebugnoli, Prof. Giuseppe Lentini, Prof. Annarita Zazzaroni, Prof. Silvia Gisani e la signora Marisa Marocchi che hanno dedicato il loro prezioso tempo per questo mio progetto.

Un grazie speciale va sempre all’amico Giorgio Biondi, instancabile correttore delle bozze dei miei scritti.

Ormai giunto al mezzo secolo di età, la scrittura di questo testo mi ha portato alla mente tanti ricordi e tanti perso­naggi a me cari, oramai non più tra noi, ai quali rivolgo una preghiera speciale.

Per finire, il mio pensiero nello scrivere queste poche pagine in ricordo ai miei genitori, ai quali devo tutto e alla mia amata moglie Gabriella, oramai pazientemente rassegnata al tempo che Le tolgo per la mia instancabile passione per lo studio della storia.

Ing. Michele Naldi

Castro Sancti Petri Comitatus Bononiensis, XX Aprilis MMXXIV A.D.